martedì 25 ottobre 2016

Piccoli brividi, il film diretto da Rob Letterman: un viaggio tra i libri di R. L. Stine e le sue mostruose creature

Locandina film
Ricordate quei bellissimi film, quasi sempre americani, che guardavamo da piccoli, quelli avventurosi che ci tenevano col fiato sospeso fino all’ultimo minuto? 

Tra i più belli in assoluto come non ricordare “I Goonies”!  

O ricordate “Tommy Tricker e il viaggio nel francobollo”, film canadese del 1988 in cui un ragazzo riusciva ad entrare in un francobollo e a viaggiare su di esso? 

Oggi le pellicole simili sono davvero rare ma qualche giorno fa mi sono ritrovata a guardare “Piccoli brividi” (USA 2015, 103 min., “Goosebumps”, ‘pelle d’oca’, il titolo originale, diretto da Rob Letterman) e sono tornata magicamente indietro nel tempo!

Sono certa che in tanti ricorderete la serie de “I piccoli brividi” di R. L. Stine, oltre sessanta libri (con all'interno le bellissime figurine fosforescenti!) che hanno allietato le nostre giornate di adolescenti e che fanno lo stesso oggi con i più piccoli. 

“Il lupo della palude”, “Il barattolo mostruoso”, “Il pupazzo parlante”, “Vacanze da incubo”, “Il mostro delle nevi a Pasadena”, “La maschera maledetta”, “Il ritorno della mummia”, “Un amico invisibile”, “Un mostro in cucina”, sono solo alcuni dei titoli che ci hanno affascinato.

Alcuni di voi avranno anche avuto la fortuna di vedere alcuni episodi della serie televisiva tratta dai libri andata in onda in Italia tra il 1996 e il 1999. Ma il film è differente. 

Questo ha come protagonista lo stesso R. L. Stine, interpretato da Jack Black, il quale vive barricato in casa con la figlia Hannah. Da qualche tempo il mondo non ha sue notizie, non si fa più vedere e non vuole che nessuno si avvicini. Le cose cambiano però quando una nuova famiglia, formata da una madre e dal figlio Zach, si trasferiscono nella casa accanto. Hannah e Zach (Dylan Minnette e Odeya Rush) diventano subito amici e lui va in sua difesa quando una sera la sente gridare e intravede dalla finestre la minacciosa silhouette del padre. Zach chiama immediatamente l’amico Champ (Ryan Lee) ed insieme entrano in quella misteriosa abitazione che nasconde un segreto connesso ai libri dello scrittore americano che va oltre ogni loro aspettativa e che li porterà a vivere una tanto pericolosa quanto eccitante avventura.
Piccoli Brividi

“Piccoli brividi” è un vero e proprio viaggio tra i libri di R. L. Stine e ci sono tutti: l’inquietante Slappy, il ragazzo invisibile, l’uomo delle nevi di Pasadena in tutta la sua enormità, gli zombies nell’oscuro cimitero, il lupo mannaro della palude, la gigantesca mantide religiosa, i sinistri nanetti da giardino che gridano vendetta e tanti altri.

Una pellicola che non può di certo essere definita un capolavoro ma che gli amanti del genere letterario ed in particolare dei “Piccoli brividi” hanno apprezzato e hanno rivissuto con un pizzico di malinconia per quegli anni spensierati in cui immergersi in uno dei libri di Stine rappresentava la felicità e lo svago non sempre così semplice da raggiungere.

Insomma una sorta di ripasso delle creature che ci hanno fatto sognare e rabbrividire accompagnato dalla bellissime musiche del grande e sempre riconoscibile Danny Elfman.

E nel finale una bellissima sorpresa: per un attimo Jack Black e il vero R. L. Stine si incrociano e si salutano scambiandosi i nomi!



martedì 11 ottobre 2016

La spiaggia di quarzo di Anna Maria Falchi: un appassionante romanzo di formazione al femminile dalle mille sfumature

La spiaggia di quarzo
“Mariella mi invitò proprio lì, nella sua baracca, sulla spiaggia di quarzo. In classe eravamo indivisibili, anche se dopo la scuola non la vedevo mai. Lei usciva con altre amiche, la domenica pomeriggio andava a ballare alle feste organizzate dai ragazzi più grandi e non mi invitava. Diceva che ero troppo infantile per questo genere di cose e che comunque i miei non mi ci avrebbero mandato. Aveva ragione, ma adesso che mamma non c’era più babbo non poteva negarmi il permesso, al solo pensiero mi vennero le lacrime agli occhi. Sarebbe stata la mia prima estate con i miei amici, la mia prima estate con lei.”
Avevo sentito parlare di Anna Maria Falchi (classe 1967, nata a Firenze, ha trascorso infanzia e adolescenza in Sardegna) nel 2013, ai tempi de “L’isola delle lepri” (Guanda). Ne parlavano bene ma presa da altre letture me ne dimenticai. Poi qualche giorno fa mi ritrovo una lista di libri tra i quali vi era “La spiaggia di quarzo” (Guanda, marzo 2016) e ricordando quella spiaggia sulla quale anche io sono stata una volta, anni fa, ecco che ho deciso che era il momento di conoscere Anna Maria Falchi e il suo stile letterario. E ora posso dire di non essermi pentita della mia scelta.

Il romanzo è ambientato in Sardegna, in un paesino dell’oristanese poco lontano dal mare, da una spiaggia detta ‘dei chicchi di riso’ in cui la normale sabbia è frapposta a piccoli granelli di quarzo dalle mille sfumature e forme.

Qui Alessia è tornata dopo anni di assenza e sentendo sotto i piedi quella sensazione provata per così tanto in tempo non può che ripercorre con la mente la sua infanzia e la sua adolescenza risalente agli anni Ottanta.

C’è la casa dei genitori, con un padre insegnante legato ai suoi luoghi e una madre insoddisfatta dalla vita che si è trovata a vivere e desiderosa di trasferirsi in una grande città. C’è la campagna con gli animali e la terra arida, con i campi di pomodori al sole. C’è lo zio accusato di sequestro di persona che finisce nel carcere sull'isola dell’Asinara. C’è poi il mare dove alla conclusione della terza media può finalmente trascorrere il primo Ferragosto sola con gli amici.

Anna Maria Falchi
Con Mariella, l’amica del cuore che legge “Cioè” e attacca in camera i poster di Miguel Bosé, la cugina Serena, Elia, bisognoso di periodiche di trasfusioni per l’anemia mediterranea, e i ragazzi più grandi con desideri e necessità differenti dai primi.

“La spiaggia di quarzo” è un romanzo di formazione al femminile dai tratti apparentemente delicati che narra una storia dai lati oscuri in cui è possibile ritrovarsi e che non si scorda così facilmente.

È il coinvolgente racconto del passaggio di una ragazza dall’infanzia all’adolescenza, tra speranze, rimpianti, mancanze, risvegli e insicurezze. 

È la visione di una Sardegna con i suoi tanti problemi che allora come oggi si desiderava mantenere intatta e che nonostante tutto attirava a sé per ragioni arcane e ai più ignote.

Un viaggio nei tempi andati e tra le onde di un mare che scorre sereno ammonendo però su ciò che mai andrebbe fatto e su chi ci ha preceduto influenzando irrimediabilmente le nostre esistenze.